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Un’equazione potente: il nesso tra acqua, energia e cibo nel continente africano

Un’equazione potente: il nesso tra acqua, energia e cibo nel continente africano

La sfida dello sviluppo sostenibile in Africa è essenzialmente un puzzle dalle molteplici sfaccettature in cui acqua, energia e cibo rappresentano tasselli cruciali e profondamente interconnessi. Questi elementi costituiscono il fulcro del progresso e della prosperità, oltre a essere fondamentali per la sostenibilità delle comunità e la loro resilienza ai cambiamenti climatici.

L’acqua è indispensabile sia per l’agricoltura sia per la produzione energetica, mentre l’energia serve a processi vitali quali il trattamento delle acque e la produzione alimentare. Ecco perché, se sfruttate in maniera efficace con modelli di business integrati, queste tre dimensioni possono accrescere la produttività e promuovere il progresso socio-economico. È questo il concetto alla base del cosiddetto WEF (Water-Energy-Food) Nexus, approccio che sta acquisendo sempre più importanza in tema di sviluppo mondiale.


L'energia africana in uno scenario di scarsità idrica

In numerose regioni africane, l’accesso all’acqua è tuttora un arduo ostacolo. La scarsità idrica si ripercuote non solo sui bisogni essenziali di donne e uomini, ma anche sull’agricoltura e sulla produzione di energia. Sono oltre 8,5 milioni le persone interessate da gravi carenze d’acqua nel continente africano inoltre, secondo le stime della Banca Mondiale, la produzione di energia in Africa è dieci volte più idrovora rispetto ad altre regioni del mondo, aspetto che concorre in misura significativa alle frequenti crisi energetiche del continente.


Fabbisogni in crescita

Si stima che entro il 2030¹ l’Africa vedrà crescere il proprio consumo di acqua del 283% rispetto ai livelli del 2005, il fabbisogno alimentare del 60% rispetto al 2015 e quello di elettricità del 70% rispetto al 2016. A determinare tali incrementi sono la crescita demografica, l’urbanizzazione e l’ascesa del ceto medio. Il WEF Nexus si propone come valida soluzione in grado di rispondere con efficacia a questi fabbisogni. Tecnologie innovative come gli impianti agrovoltaici, l’irrigazione di precisione e lo stoccaggio a freddo stanno rivoluzionando l’agricoltura, offrendo livelli senza precedenti di efficienza e successo. Eppure, l’esigenza più pressante è quella di implementare soluzioni innovative che siano studiate a misura del contesto e delle specifiche complessità del luogo.


Sfide e opportunità

Nonostante vi sia una maggiore sensibilizzazione, lo sviluppo di progetti WEF Nexus incontra ancora diversi ostacoli. Tra questi, la diffusa “mentalità a compartimenti stagni”², le poche possibilità di finanziamento, la mancanza di modelli di business scalabili e l’insufficiente know-how tecnico.  Perché i modelli WEF funzionino, occorre mettere in campo un impegno concertato. Servono campagne di advocacy e dialogo per promuovere l’inserimento dei modelli WEF nelle normative nazionali e, al tempo stesso, favorire la nascita di partnership tra attori privati nei settori dell’energia, dell’acqua e dell’agricoltura. Sarà altresì fondamentale mobilitare risorse e affinare i modelli di business basati sull’approccio WEF, con un ruolo centrale assegnato al settore privato internazionale.

 

Una strada verso la tradizione energetica dell'africa

Una crescente diffusione dei modelli WEF può accelerare la transizione energetica dell’Africa e rendere la regione più resiliente agli effetti dei cambiamenti climatici. Con le strategie e gli strumenti giusti, i sistemi di acqua, energia e cibo dell’Africa possono aprire le porte a un futuro sostenibile per l’intero continente e le sue popolazioni. Per questo motivo, progetti di collaborazione e iniziative come Ecomondo e RES4Africa Foundation si impegnano a esplorare soluzioni innovative che consentano di costruire un futuro più luminoso e sostenibile per il continente africano.

res4africa foundation



Un articolo di Res4Africa Foundation

Note:
¹ ² Secondo uno studio di RES4Africa Foundation, cofinanziato dall'Unione Europea e dal Ministero Federale Tedesco per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (BMZ) e implementato da GIZ.

PUBBLICAZIONE

22/09/2023

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